La ricerca della visibilità per divulgare la cultura del web marketing

Dal web 1.0 al web 2.0

Quanti di voi in questi ultimi tempi, leggendo articoli legati all’argomento web, si sono imbattuti nell’espressione Web 2.0? Se oggi si parla di web 2.0, è perchè prima utilizzavamo il web 1.0? In cosa si differenziano i due tipi di web? :???:

Allora ho iniziato una serie di ricerche in rete per cercare di approfondire l’argomento e provare a dare una risposta alle tante domande che mi sono venute in mente. A questo punto mi sono resa conto che esistono non poche diversità di vedute anche tra i “grandi” esperti di Internet che, più volte, si sono scontrati sul tema.

Ecco un estratto della definizione di Web 2.0 che si può leggere su Wikipedia: “il Web 2.0 è una locuzione utilizzata per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente (aggiungo io web 1.0). Si tende ad indicare come Web 2.0 l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Gmail, WordPress ecc.).

La locuzione pone l’accento sulle differenze rispetto al cosiddetto Web 1.0, diffuso fino agli anni ’90, e composto prevalentemente da siti web statici, senza alcuna possibilità di interazione con l’utente eccetto la normale navigazione tra le pagine, l’uso delle email e l’uso dei motori di ricerca.

Un esempio di web 2.0 potrebbe essere il social commerce, l’evoluzione dell’E-Commerce in senso interattivo, che consente una maggiore partecipazione dei clienti, attraverso blog, forum, sistemi di feedback ecc.”

Nella definizione possiamo includere tutti quelli che sono i modelli e gli approcci innovativi che hanno veramente cambiato il web da una versione 1.0 ad una 2.0.

In effetti non si può parlare di applicazioni web vecchie o nuove senza parlare anche degli utenti. Ma gli utenti sono rimasti gli stessi?

Osservando l’evoluzione del 2.0, da quando se ne è cominciato a parlare intorno al 2002 fino a quando è stato definito per la prima volta nel 2004, ci si rende conto di come, in quegli stessi anni, si stesse formando la prima generazione di persone cresciute con il web, mentre negli anni precedenti gli utenti erano quasi esclusivamente persone che avevano adottato il web.

Si è così arrivati all’esplosione dei fenomeni dei social network, dove un’intera generazione fa del web una parte importante della propria vita sociale e comunicativa.

Dopo quanto visto, potremmo dire che il web 2.0 non è un alternativa al web così come lo abbiamo inteso sino ad oggi, ma è sempre il web tradizionale che esiste sotto due punti di vista:

1. Il web 2.0 rappresenta una serie di modelli stratego/sociali/economici venuti fuori dal non ottimale funzionamento o dal fallimento dei modelli esistenti nel mondo fisico e che, nella prima fase del web, si è provato a trasporre sul mondo virtuale.

In breve il web 2.0 è quanto di meglio emerso negli 15 anni di esperienza raggiunta oggi sul web.

Oggi, per esempio, si sa che i prodotti web non sono prodotti tipicamente industriali che si possono implementare di anno in anno ma sono prodotti che vivono quotidianamente e vanno, quindi, migliorati giorno per giorno.

2. Il web 2.0 è una nuova fase storica del web nella quale si stà manifestando il vero potenziale del mezzo: la tecnologia è in una fase molto avanzata e dunque non è più un problema; gli stessi utenti sono ad un livello di esperienza molto avanzato e chiedono di più.

Per approfondire ulteriormente l’argomento può essere utile leggere le definizioni che Tim O’Reilly in “What is Web 2.0” e Paul Graham nel suo “Web 2.0” danno del concetto di web 2.0. Inoltre, possono essere interessanti alcuni video, in cui, in modo molto “2.0″, si spiega l’evoluzione che si sta verificando nell’utilizzo del web.

Comments are closed.