Promozione di Mediabeta grazie a nuove attività di webmarketing

In questi giorni siamo stati impegnati nel lancio del nuovo sito web e dell’account Twitter di Mediabeta prima, e nell’attivazione del blog aziendale subito dopo.

E’ presto per fare le prime valutazioni ma si possono già fare alcuni ragionamenti per rispondere ad alcune domande che ci sono arrivate dai clienti e dai partner:
Abbiamo visto il vostro nuovo sito web. Semplice ed efficace ma non abbiamo capito cosa significhi Seguici su Twitter!; cos’è Twitter? perchè dovremmo seguirvi su Twitter?“.
Altri ci hanno detto: “interessante l’idea di un blog aziendale. Ma come conciliate la redazione dei contenuti con le attività di tutti i giorni?“; ed altri ancora: “quali ritorni vi aspettate dall’uso di questi strumenti?“.

Rispondo a partire da una breve considerazione.
In questi anni il web si è evoluto tantissimo e di pari passo i comportamenti dei nostri clienti. Il cliente oggi si informa, condivide le proprie esperienze con altri clienti, vuole dire la propria sul prodotto, ascolta le esperienze degli altri consumatori, pone domande, aiuta nel trovare soluzioni.
Il solo sito web non ci avrebbe permesso di dare sfogo a questa voglia di partecipazione, di ascoltare meglio i nostri clienti ed avremmo perso una grossa opportunità.

Al sito web www.mediabeta.com abbiamo delegato l’atteggiamento istituzionale sulla storia, i partner ed i servizi di consulenza in web marketing, analisi prestazionali, posizionamento sui motori di ricerca e controllo di qualità web in generale.

Abbiamo scelto Twitter ed il Blog per divulgare e condividere conoscenza, per avere maggior cura dei nostri clienti.

Nello specifico, abbiamo scelto Twitter perchè:
- è una piattaforma molto semplice che permette la messa online immediata di brevi messaggi (massimo 140 caratteri)
detti “twitt” dal verbo “to twitter” (cinguettare).
- i messaggi, detti tweet, sono condivisi contemporaneamente con molti utenti, anche quando il destinatario è uno solo.
- si ha una maggiore divulgazione dell’informazione.

Utenti che non ci conoscono potrebbero trarre giovamento dalle informazioni inviate e diventare nostri followers o, chissà, clienti.
I twitt possono paragonarsi agli SMS, solo che in questo caso la comunicazione non è one-to-one ma one-to-all. Nel caso di un SMS il contenuto è di conoscenza del mittente e del destinatario e tale rimane a meno che non venga re-inoltrato.

I twitt nascono per comunicare “Cosa stai facendo?” e noi stiamo sperimentando nuovi modi per condividere, segnalare iniziative, collegamenti ad articoli o post di approfondimento presenti su blog o siti con altre persone che hanno un account su Twitter e non solo.

Un esempio d’uso di Twitter su cui si discute molto è quello per il Servizio di Customar Care.
Si interagisce con il cliente ma, soprattuto, si rende possibile la partecipazione di altri clienti che hanno lo stesso problema o che lo hanno risolto,

Il customar care diventerà anche lui 2.0, ovvero “partecipativo” e con un approccio dal basso. La qualità e la reatività delle risposte inoltre darà idea delle capacità aziendali.

Qui di seguito condividiamo due presentazioni. La prima è “un’ introduzione ad un sito di microblogging chiamato Twitter” e la seconda si tratta di “Customar care pro-attivo con Twitter“:

View more presentations from James Breeze.

Twitter tuttavia non poteva essere l’unica risposta al nostro bisogno di conversazione con i clienti soprattutto per gli aspetti più divulgativi e di approfondimento.
Per tale motivo abbiamo deciso di curare un Blog aziendale dove i clienti, i partner e tutti gli stakeholder potranno ascoltare e dire la propria.
Per quanto riguarda, invece, le attività di redazione e quelle di tutti i giorni….ci stiamo lavorando per far diventare l’attività di redazione un’attività di tutti i giorni!

Spero di aver risposto alle domande. Forse solo in parte ma con il tempo ed il vostro contributo completeremo. La strada è lunga ed abbiamo appena iniziato a percorrerla. Secondo voi è la strada giusta? Twitter ed il blog aziendale sono gli “strumenti” adatti?

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